DINAMICA TERMICA 1
sintesi:
CONDIZIONE DI BENESSERE TERMICO |
EQUILIBRIO di scambio CALORE ENDOGENO
ED ESOGENO |
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CALORE ENDOGENO |
metabolismo |
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attività fisica |
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CALORE ESOGENO |
temperatura aria |
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temperatura oggetti a contatto con il
nostro corpo |
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temperatura oggetti-muri vicini |
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velocità e direzione dell'aria |
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umidità e condense |
approfondimenti:
Il calore:
Il calore è energia. Scientificamente
parlando il calore è causato dagli urti degli atomi che non sono mai
immobili ma sono sempre in movimento. Più calore corrisponde a più
movimento atomico. Gli urti causano per conseguenza l'emissione di
radiazioni infrarosse (benefiche) dette anche irraggiamento o calore
radiante. L'aumento di temperatura d'un corpo ne causa la
dilatazione per effetto dell'agitazione atomica incrementata.
Scaldando un materiale provochiamo l'aumento di agitazione atomica
con aumento di collisioni atomiche ed emissione incrementata di
radiazioni infrarosse (o calore). Un corpo caldo che emette raggi
infrarossi in un ambiente freddo cede calore con diminuzione della
sua agitazione atomica e contrazione delle sue dimensioni. Il corpo
più freddo viene sempre riscaldato per irraggiamento e/o per
conduzione dai corpi circostanti più caldi! Un corpo caldo (sopra lo
zero assoluto) in un ambiente all'identica sua temperatura, cede e
riceve la stessa quantità di calore, si trova in equilibrio termico
e non diminuisce nè aumenta la sua temperatura. L'equilibrio termico
è la condizione a cui tende la natura tramite la cessione d'energia
termica che avviene dal corpo caldo verso il corpo freddo.
Maggiore è la differenza termica tra i
corpi, maggiore sarà la velocità di trasferimento termico e la
quantità di tale trasferimento nell'unità di tempo. La maggior
differenza di temperatura tra i corpi incrementa lo scambio termico.
I corpi incandescenti emettono anche delle radiazioni luminose.
Lo zero assoluto (-273,15°C) è la condizione d'assenza d'energia termica ed assenza d'agitazione
molecolare.
Principi di
termodinamica:
- L'energia non si
crea nè si distrugge, la si può solo trasformare da una forma
all'altra (calore, elettricità, movimento, forza)!
- L'energia termica
(calore) migra sempre e solo dal corpo caldo al corpo freddo e mai
nella direzione inversa! (Un corpo freddo vicino a noi non
trasferisce il freddo al nostro corpo, è il nostro corpo che cede il
calore al corpo freddo e facendolo perde il suo calore e si
raffredda).
Il corpo umano produce calore grazie al
suo metabolismo che brucia gli zuccheri... lo zucchero è il
combustibile del corpo umano. Il corpo umano necessita della giusta
temperatura di funzionamento ed ha un sistema di regolazione
automatico che riesce a regolarla nelle diverse condizioni
esterne... purtroppo riesce a fare correzioni in maniera limitata nella sua capacità di
riscaldarsi. Sulla cessione di calore
riesce invece a regolarsi maggiormente grazie alla sudorazione che asporta
calore in maniera incisiva. L'attività fisica aumenta il metabolismo
degli zuccheri ed incrementa il calore prodotto. I fattori esterni
incidono apportando od asportando calore. Il benessere fisico
dipende dalla somma tra calore endogeno (generato all'interno) e
calore esogeno (apportato dall'esterno per irraggiamento e
conduzione). Anche il corpo umano emette calore che influisce
sull'equilibrio dell'ambiente esterno. Un luogo pieno di persone od
animali si scalda grazie all'apporto di calore dei soli corpi... un
corpo umano potrebbe emettere circa 100 W di calore per
irraggiamento, convezione, conduzione, traspirazione!
Fonte PEXATHERM Italia
L'attività fisica incide molto sulla produzione
termica del corpo umano.
Fonte PEXATHERM Italia
INTERAZIONI TERMICHE
il corpo umano cede od
acquisisce calore per irraggiamento, per conduzione e convezione.
Il corpo irradia calore, contemporaneamente
genera convezione (che è conduzione verso l'aria che ci sfiora) e
disperde o acquisisce calore per conduzione con i materiali con cui
è a contatto.
La dispersione del calore impedisce il
sovra-riscaldamento del corpo che porterebbe alla morte mentre
l'acquisizione di calore dall'ambiente permette di non morire di
freddo.
Se il calore ambientale è insufficiente il
corpo sente freddo perchè cede troppo calore e viceversa se
l'ambiente apporta troppo calore al corpo umano, esso non riesce a
disperdere abbastanza calore e inizia a sudare per aumentare la
dispersione.
influenze termiche reciproche tra corpo ed
ambiente
Il corpo in fase di riposo ha una
temperatura superficie esterna di circa 36 gradi ma trova il suo
equilibrio termico con un ambiente avente circa 21 o 22 gradi di
temperatura dell'aria. In questa situazione il corpo riesce a
disperdere l'eccesso di calore interno senza disperderne troppo. Se
in condizione di riposo stiamo bene a 22 gradi ed il corpo ha la sua
superficie a 36 gradi, significa che il corpo umano deve cedere calore
costantemente per stare in equilibrio termico corretto... ma non
deve cederne troppo!
Il corpo genera molto calore e deve
cederne all'esterno per raffreddarsi... come qualsiasi macchina
termica inventata dall'uomo!
Oltre alla temperatura dell'aria vi sono
fenomeni d'irraggiamento degli oggetti solidi circostanti che
emettono raggi infrarossi in base alla loro temperatura superficiale
ed al materiale di cui sono composti.
Se l'aria è a 21 gradi ma si è vicini ad un
corpo gelido alla lunga sentiremo freddo sul lato vicino al corpo
gelido. Ciò accade perchè noi irraggiamo calore verso di esso, lui
riceve il nostro calore ma non ne emette abbastanza verso di noi,
noi avremo una perdita di calore eccessiva e sentiremo freddo.
Per ripristinare la condizione di benessere
termico sarà bene togliere l'oggetto gelido oppure riscaldarlo
oppure aumentare di 1 o 2 gradi la temperatura dell'aria circostante per
contrastare la perdita termica, oppure fare attività fisica che
permette d'aumentare la generazione termica interna... oppure
mettere una maglia più spessa che riduca le nostre perdite termiche
o mettere "il maglione" sul corpo freddo (coibentazione) affinchè la
nostra cessione di calore nei suoi confronti venga limitata.
Nel riscaldamento domestico si dovrà tenere
conto che più sono gelidi i muri esterni e più alta dovrà essere la
temperatura dell'aria o l'emissione nell'ambiente di calore
radiante.
la vicinanza del muro gelido crea perdite di
calore del nostro corpo verso il muro freddo
il muro gelido crea un effetto di "convezione al
contrario" con l'aria che al suo contatto si raffredda, diviene
pesante e scende in basso.
Nel caso del disegno qui sopra visibile, se avessimo il divano
proprio sotto il muro freddo, ci giungerebbe aria gelida dal
soffitto sulla nostra testa rendendo spiacevolmente freddo
soggiornare sul divano. Anche qui la coibentazione potrà aiutare a
diminuire l'effetto convettivo "negativo". Il riscaldamento a
battiscopa elimina totalmente questo effetto ed elimina totalmente
tutti gli effetti negativi dei muri freddi, inclusa la possibilità,
in presenza d'eccesso d'umidità, di formazione di condensa
superficiale sulle
pareti. La condensa va a diminuire il potere isolante del muro
stesso
rendendolo più conduttivo e quindi più freddo ancora aggravando
ulteriormente la situazione.
Se l'apporto termico nella stanza è troppo
debole il corpo umano entra in cessione eccessiva di calore verso
l'esterno con sensazione di freddo... questa è la situazione che si
vuole contrastare con i sistemi di riscaldamento.
Il pavimento freddo provoca la medesima
condizione ed in più asporta calore dai nostri piedi per conduzione
(piedi freddi) tuttavia se riscaldiamo abbondatemente l'ambiente, la
sensazine di piedi freddi tende ad essere eliminata.
Il benessere termico è regolabile in base
all'apporto termico che ci giunge dai corpi sterni (sistema
riscaldamento / stufa).
L'apporto termico esterno può avvenire per
conduzione dai materiali che tocchiamo (inclusa l'aria) e per
irraggiamento.
Chiameremo fattore X la somma del calore
interno e di quello esterno che determinano la condizione d'equilibrio e di benessere termico... preso atto che ci occupiamo di
riscaldamento domestico e che in casa siamo sovente in condizione di
riposo, il calore endogeno è pressochè stabile,
il
fattore X può essere definito come il solo apporto termico esterno.
Lo scopo del riscaldamento invernale è appunto
quello di generare le condizioni di mantenimento di quel valore X di
produzione termica necessaria all'equilibrio di temperatura umana.
Un corpo a 30°C che si sviluppa per una
superficie di 1mq, irradia all'incirca 1 kw.
I muri delle nostre abitazioni
irradiano calore in base alla loro temperatura ed alla loro
superficie. Più essi sono freddi minore è l'apporto che possono
fornirci e maggiori saranno le nostre perdite termiche nei loro
confronti.
La
coibentazione innalza la loro temperatura superficiale aumentando il
comfort e diminuendo le nostre perdite verso i muri. Un palchetto
sul pavimento apporta lo stesso beneficio.
Se i muri grazie alla coibentazione sono a 15
gradi, irradiano più calore che se avessero 7 gradi superficiali e riducono le
nostre perdite nei loro confronti... la coibentazione è sempre importante!
Avendo muri più caldi, per raggiungere il
fattore X di benessere saranno sufficienti temperature dell'aria
inferiori e minore apporto termico dalla stufa od altra fonte di
calore.
La velocità dell'aria incide notevolmente: se
l'aria è veloce e fredda, accelera notevolmente la dispersione di
calore del nostro corpo per conduzione!
Il corpo umano ha sempre necessità d'apporto
di calore esterno per vivere ma in quantità tale da permettere una
leggera dispersione termica.
In estate l'apporto di calore è eccessivo e
vengono richiesti ombreggiamento e raffrescamento.
In inverno l'apporto termico è
insufficiente ed è richiesta una fonte di calore aggiuntiva per
sopperire alle perdite termiche. |